In occasione della presentazione del libro "Lo sguardo attivo di Gianni Fiorito. Fotogiornalismo, fotografia di scena e altri territori" curato da Armando Andria, Alessia Brandoni e Fabrizio Croce per i tipi di Edizioni ArtDigiland, Gianni Fiorito sarà al Festival della Sociologia a Narni il 10 ottobre per riflettere sulla fotografia insieme a un parterre importante: sociologi, critici cinematografici, fotografi e curatori di mostre.
Gianni Fiorito è un fotografo napoletano di grande talento che ha spaziato dal fotogiornalismo alla fotografia di scena, con i più grandi registi italiani da Paolo Sorrentino, Edoardo De Angelis, Nunzia De Stefano, solo per citarne alcuni, senza mai perdere il legame con la sua terra d'origine.
La fotografia di Fiorito va oltre la semplice testimonianza visiva; è un mezzo per afferrare l'essenza delle situazioni, i volti e le storie che si nascondono dietro di esse, con molta cura e attenzione alle dinamiche sociali.
Con maestria tecnica e originale visione artistica, le immagini di Fiorito esplorano nuovi orizzonti, approdando nel mondo cinematografico: la collaborazione con il regista Paolo Sorrentino è stata cruciale per sviluppare un linguaggio visivo unico. Gianni Fiorito ha lavorato sui set dei film più celebri di Sorrentino (Parthenope, È stata la mano di Dio, The new pope, Loro), non limitandosi a catturare le scene, ma a immortalare l'atmosfera, le pause e i gesti inaspettati, trasformando la fotografia di scena in un'espressione artistica a sé stante. Le sue immagini sono diventate parte integrante della narrazione cinematografica offrendo uno sguardo privilegiato e complementare alle opere del regista.
Durante l'incontro a Narni, dal titolo "Immagini in relazione", si esplorerà il forte legame della sua fotografia con il reportage e la sua abilità nel documentare la realtà. La fotografia non è solo un atto estetico, ma un linguaggio per comprendere, raccontare e relazionarsi con il mondo circostante. Quello che si prospetta per il 10 ottobre a Narni, nell'incantevole cornice dell'Auditorium, dove l'Associazione MinervArte aprirà la Mostra di Presenze d'Arte contemporanea (3-12 ottobre) e l'Associazione Sator anticiperà l'edizione di Narnimmaginaria (Festival internazionale di Fotografia), è un elogio alla fotografia come arte del "vedere" e quindi del pensare/ri-pensare criticamente per immagini.
Per saperne di più...
Informazioni sul libro:
https://www.artdigiland.com/italian/fotografia-lo-sguardo-attivo-di-gianni-fiorito
Sinossi del libro:
Il libro ripercorre l'intero spettro dell'attività di Gianni Fiorito, prima come fotoreporter e poi come fotografo di scena, valorizzando l'habitus produttivo e affettivo con cui il fotografo napoletano riesce a tenere insieme sguardo e ethos rispetto ai cambiamenti in atto nel mondo. Fiorito opera in un momento cruciale della storia recente, laddove il contesto sociale e politico e i modi di raccontare con il medium fotografico sono attraversati da radicali mutamenti tecnologici e dall'urgenza di rendere visibile una realtà sempre più mistificata. Dalle inchieste sulla camorra e sul terremoto, agli scatti sulla dismissione di Bagnoli e sul G8 di Genova pubblicati, tra gli altri, su «La Repubblica», «l'Espresso» e prima ancora su «Oggi», Fiorito racconta il suo modo di "vedere" e insieme il suo rapporto, necessario e soggettivizzante, con il "pensiero critico". Una pratica che si relaziona tanto con le occorrenze del reportage, dell'inchiesta e della testimonianza, quanto con il dinamismo degli immaginari di volta in volta coinvolti. Ampio spazio è dato al suo lavoro per la fotografia di scena, nella quale transitano esperienza e sguardo di fotoreporter. Qui Fiorito tiene insieme la rappresentazione della dimensione narrativa del film con quella del backstage, portando inoltre avanti una ricerca sui rapporti tra set e paesaggio nel cinema italiano degli ultimi venti anni. Tra le tante collaborazioni, spicca quella ultraventennale con Paolo Sorrentino: fotografie che rappresentano non solo una preziosa ed esclusiva documentazione, ma anche il terreno di un confronto tra processi creativi ancora in atto. Più di tutto, con il suo racconto, Fiorito ci consegna quella che potremmo chiamare una "necessità mobile": in un corpo a corpo con l'imponderabile della realtà e l'erranza dell'immaginario, Fiorito riesce a coniugare attitudine esistenziale e statuto ontologico della stessa immagine fotografica.
Informazioni su autori/autrici:
Amando Andria è docente, producer, curatore e critico cinematografico. Ha scritto di cinema per riviste e volumi collettivi.
Alessia Brandoni è critica cinematografica, curatrice di retrospettive, ricercatrice indipendente. Si occupa, inoltre, di diritto d'autore.
Fabrizio Croce è critico cinematografico, saggista, curatore di retrospettive. Collabora con riviste di cinema. Ha curato monografie e partecipato a diversi volumi collettivi.
Nel 2022 i tre autori hanno pubblicato per Artdigiland Da una prospettiva eccedente. In dialogo con Antonio Capuano, Premio Efebo d'oro Nicolò Lombardo 2022 per il miglior saggio di cinema.